Nella mattinata del 12 maggio scorso, i Carabinieri della Compagnia di Girifalco, accompagnati dai colleghi del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Cosenza, attraverso una piattaforma di didattica a distanza, hanno parlato agli studenti dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Ettore Majorana” dalla sede della scuola ai piedi di Monte Covello.
Oggetto dell’incontro, l’importanza trasversale della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale nazionale, risorsa comune del vivere civile, momento di riscoperta del territorio e aspirazione di tanti giovani che se ne appassionano, immaginando per il proprio futuro possibili soluzioni universitarie o professionali.
In Italia, condividiamo tutti una dote unica al mondo, con 54 siti nella World Heritage List dell’Unesco, 6.000 aree archeologiche, 4.000 musei, 85.000 chiese soggette a tutela, 40.000 dimore storiche censite, immerse in una eccezionale varietà di paesaggi; quel patrimonio che solo con il turismo nel 2019 alimentava il 13% del PIL ed intere filiere interdipendenti, i trasporti, l’accoglienza alberghiera, la ristorazione, ma anche la didattica o lo stesso mercato dell’arte.
Un motore della gestione della cosa pubblica che sa essere collante sociale, significare identità e valori, difficile da stimare e spesso sottostimato, ciononostante alle prese con notevoli costi di conservazione, episodi di incuria, truffe, contraffazioni, insidie della criminalità comune e della criminalità organizzata italiana o estera.
Dopo il saluto del Dirigente scolastico, Prof. Tommaso Cristofaro, il Capitano Felice Bucalo, Comandante della Compagnia di Girifalco ha introdotto il tema del rispetto del patrimonio storico – artistico come essenziale per la formazione di una consapevole cultura della legalità; un tema affascinante ma complesso che vede il tenore della sfida alla delinquenza evolversi con le tecnologie e le dinamiche della globalizzazione, laddove il traffico di opere d’arte appare secondo solo a quello di stupefacenti ed armi, favorito dalla maggiore mobilità di persone, merci e capitali, tra ordinamenti nazionali e sensibilità diverse. Ciò che il patrimonio culturale ha rappresentato per le mafie poi lo è stato recentemente anche per il terrorismo di matrice confessionale, oggetto di depredazione per il suo valore economico e simbolico.
Il Capitano Bartolo Taglietti, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale competente sulla Regione Calabria, ha spiegato il ruolo del proprio Ufficio nell’ampio panorama dei Reparti Specializzati dell’Arma, quale più antico ufficio di Polizia al mondo permanentemente impegnato in attività informativa, ispettiva, operativa ed investigativa nel settore. Ha condiviso il racconto di esperienze operative concrete, dal contrasto agli scavi archeologici clandestini all’interruzione di direttrici transnazionali di ricettazione delle opere d’arte, all’impegno di colleghi entusiasti tra i “Caschi blu della cultura”, unità d’intervento composta da Carabinieri ed esperti civili, attiva in Patria e in teatri di crisi internazionale, a salvaguardia del patrimonio culturale dell’umanità.