Riceviamo e pubblichiamo una lettera del genitore di un alunno della scuola “Aldisio” di Catanzaro.
Andrea oggi è andato a scuola con i calzini spaiati… “Mamma, mi ha detto la maestra che oggi faremo una grande festa per dire che tutti siamo diversi e perciò ancora più belli!”.
La diversità come bellezza, un modo per educare a non sentirsi esclusi, alienati e disorientati in un mondo che appare sempre più apatico al rispetto di comportamenti e atteggiamenti che sottendono al rispetto degli altri e delle regole di una comunità.
Questo era l’insegnamento che i docenti della scuola “Aldisio” di Catanzaro volevano trasmettere stamane ai nostri bambini, ma non è stato possibile. Scuola chiusa perché inagibile ci è stato comunicato all’ingresso. Sgomenti e affranti ci siamo sentiti in dovere di denunciare l’accaduto che è l’ennesimo episodi odi una scuola storica, quale l’ “Aldisio”, abbandonata al degrado e all’incuria.
Guardando l’edificio dall’esterno l’immagine che se ne ricava è desolante: le fotografie parlano da sole. Da mesi non si provvede a fare la dovuta pulizia del giardino, ma anche la manutenzione dei sevizi essenziali fa acqua da tutte le parti.
La mia segnalazione vuole essere da stimolo all’Amministrazione Comunale affinché intervenga in modo rapido assicurando priorità di intervento alle scuole,tutte, della città.
La scuola è la linfa fondamentale di una società, è il luogo dove si sperimentala vita e la qualità della stessa, è il luogo dove si formano nuove generazioni con un senso di appartenenza alla comunità, è il luogo dove i bambini diventano persone che saranno il punto di riferimento per lo sviluppo di una nuova cittadinanza. Essere cittadini rispettosi e consapevoli dei propri diritti e doveri non è qualcosa di innato, è qualcosa che si impara attraverso la conoscenza e la sperimentazione del senso civico. Non si può pretendere di formare cittadini responsabili e attivi se non diamo ai nostri bambini la possibilità di crescere in una società che non è mera espressione della crisi culturale e sociale che ci sta trascinando nel declino.
Garantiamo la dignità che le istituzioni scolastiche si meritano.
La manutenzione e la pulizia della scuola sono un dovere pubblico e non dovrebbero essere i genitori a prendersene carico”.