L’aumento dei costi scolastici: un ostacolo per il diritto allo studio

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L’USB scuola denuncia l’aumento insostenibile dei costi scolastici: come le spese per libri, materiale e dispositivi tecnologici stanno minando il diritto allo studio e escludendo molti studenti dalle attività extracurriculari

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, le famiglie italiane si trovano a fronteggiare un pesante aumento delle spese legate all’istruzione, sollevando preoccupazioni significative sull’accesso equo al diritto allo studio. Il sindacato USB Scuola di Cosenza ha messo in luce come i costi per libri, materiale scolastico e dispositivi informatici stiano diventando insostenibili, costringendo molti studenti a rinunciare a importanti attività extracurriculari.

Secondo l’USB Scuola, i rincari che interessano libri di testo, corredo scolastico e strumenti informatici stanno incidendo in misura preoccupante sui bilanci familiari. Le spese scolastiche ora assorbono circa un terzo della retribuzione media di un lavoratore, un dato che evidenzia il crescente divario tra le spese e le risorse economiche disponibili per le famiglie, soprattutto quelle a basso reddito.

Il sindacato sottolinea che questa situazione non solo compromette l’accesso equo all’istruzione, ma rappresenta anche un freno per le famiglie, le quali faticano a sostenere anche i costi dei percorsi culturali e sportivi extracurriculari. Le misure adottate a livello locale e regionale per alleviare tali oneri sono ritenute insufficienti. USB Scuola propone che un Paese civile e giusto dovrebbe garantire la gratuità dei libri di testo per gli studenti della scuola dell’obbligo, attraverso modelli di comodato d’uso o agevolazioni come buoni libro, estesi a una platea più ampia.

La situazione è particolarmente critica in Calabria e nel Mezzogiorno, dove la precarietà economica e le difficoltà delle amministrazioni locali rischiano di aggravare ulteriormente la disparità di accesso all’istruzione. L’USB Scuola accusa la Regione e gli Enti Locali di non investire sufficientemente nel Fondo per il Diritto allo Studio, compromettendo così le pari opportunità educative per tutti gli studenti.

Il sindacato avverte che l’inefficienza nella gestione delle risorse pubbliche non può giustificare la disparità di opportunità di apprendimento. La mancanza di interventi adeguati rischia di perpetuare una divisione tra studenti di “serie A, B e C”, in contrasto con i principi di uguaglianza e equità sanciti dalla Costituzione. In risposta a questa situazione, l’USB Scuola ha istituito un punto di osservazione per raccogliere e monitorare le problematiche legate ai costi dell’istruzione e si impegnerà a denunciare pubblicamente le ingiustizie riscontrate..