Carissime piccole creature a Noi affidate,
la vostra Preside ha sostenuto e condiviso con i vostri insegnanti lo sforzo organizzativo che si è reso necessario – in modo inaspettato e per certi versi stupefacente – dal momento in cui siamo stati costretti a ripiegare nelle nostre case.
Stiamo vivendo giorni nuovi e “strani”,
giorni nei quali il nostro slancio verso gli altri è trattenuto, per necessità,
giorni nei quali il tempo interiore nello spazio domestico è piu’ forte e piu’ denso e presente, e rende evanescenti le sensazioni provate nei giochi all’aperto, nelle passeggiate, nelle visite agli amici e nelle ricorrenze ove tutta la famiglia è riunita,
giorni nei quali i vostri piccoli occhi osservano schermi TV densi di notizie allarmanti, delle quali talvolta vi capita di cogliere solo il senso di inquietudine che le notizie incessantementetrasmettono,
Io sono con voi, le vostre insegnanti sono con voi, ci mancate! E stiamo cercando, con ogni mezzo tecnologico a nostra e vostra disposizione, di tessere la rete sospesa della nostra vita comune, attraverso nuovi canali e nuove forme di lavoro scolastico che ci possano far sentire uniti e proiettati al Bello ed al Bene.E stiamo sperimentando la tecnologia non come Fine, ma come docile strumento e veicolo di connessione di qualcosa di piu’ prezioso ed importante, il Potenziale Umano.
Non vi nascondo, carissimi, pure un po’ di amarezza che alberga nel mio cuore.
Quando e come io, piccola goccia nel mare, come piccola goccia nel mare ogni altro adulto che fa parte della vostra tenera vita, abbiamo consentito che si disegnasse il Mondo che appare sotto i vostri occhi? Quando e come abbiamo aderito ad un modello di sviluppo che depotenzia la bellezza e gli equilibri essenziali di Madre natura? Quando e come abbiamo permesso che Tutele, Servizi e Giustizia sociale venissero sopraffatti da logiche utilitaristiche? Quando e come abbiamo disegnato Città a misura della corsa al consumo e non Città a misura di bambino? Quando e come abbiamo rinunciato a raccontarvi la magia che sta nelle cose ed il potere imaginifico e catartico dell’Amore per il proprio simile?
Direte, ma questa Preside è proprio triste! No carissimi non voglio alimentare e generare tristezza, ma forza e consapevolezza. Poichè se lo vogliamo davvero, io, Voi, i vostri genitori, i vostri insegnanti, la comunità tutta, se lo vogliamo davvero, quell’IO Bambino che alberga in ciascuno ed in tutti potrà, con un sorriso birichino, mostrarci la strada.
Scopriremo – fisicamente lontani oggi l’uno dall’altro, ma uniti nella trama delle reti non solo telematiche che fanno delle nostre vite un progetto comune – che noi su quella strada a volte impervia, a volte in salita, a volte luminosa ed allegra, a volte entusiasmante eravamo già timidamente incamminati. E’ la via Manzoni Nord Est che stiamo tracciando nel segno di una comunità giovane ma forte e decisa a perseguire il bene di tutti e di ciascuno dei suoi membri.
Continueremo insieme, siatene certi, ad appianare le asperità ed a trovare il messaggio miracoloso in ogni piccolo evento, in ogni incontro, in ogni scambio di sguardi e di energia positiva, in ogni consegna ed in ogni momento trascorso insieme nelle classi e fuori di esse.
Una cosa vi prometto a mio nome ed a nome dei “grandi“ che vivono quest’avventura che è la vita quotidiana, al vostro fianco.
Ci impegneremo ancor di piu’ durante e dopo questa prova a starvi a fianco come faro e modello, mettendo da parte le nostre ansie, i nostri egoismi e le nostre ambizioni per dedicarci a Voi ed al progetto di un futuro diverso, tutto da inventare e costruire ma possibile, prendendoci per mano ed alimentando sempre di piu’ il segno della Comunità educante che andiamo costruendo,
Ci impegneremo ancor di piu’ – ogniqualvolta saremo chiamati a scegliere per Voi – a mettere al centro il vostro Benessere presente e futuro e la Qualità della vostra vita,
Ci impegneremo ancor di piu’ a dare spazio nella nostra,di vita al Sogno ed all’Utopia, poiché le cose del mondo sono state trasformate in meglio solo da coloro che hanno avuto il coraggio di sognare e la forza di lottare alla realizzazione di grandi progetti.
Perché la Fine di questo stato di Emergenza segni, dal Micro individuale al Macro universale, un Nuovo Inizio, piu’ consapevole, piu’ Umano, piu’ convintamene proiettato al Bene comune. Per la costruzione, finalmente, di un modello autentico di socialità solidale e sussidiaria come splendidamente disegnata e prescritta dalla nostra Costituzione Italiana.
Dedico infine a Noi adulti i versi di KahlilGibran, affinchè possano ispirarci a rileggere noi stessi e ad acquisire piena coscienza – per i figli – che un mondo diverso e migliore è possibile, solo che abbiamo il coraggio di desiderarlo. Intensamente e collettivamente.
I tuoi figli non sono figli tuoi.
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore, ma non le tue idee.
Perché loro hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo, non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire, dove a te non è dato di entrare, neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro ma non volere che essi somiglino a te.
Perché la vita non ritorna indietro, e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
Khalil Gibran
Una Serena Pasqua di Resurrezione a tutti
La Vostra Preside