Plasma Observatory: l’Unical alla guida della ricerca spaziale

Plasma Observatory
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L’Unical alla guida della missione spaziale europea Plasma Observatory per l’approfondimento della magnetosfera terrestre e la protezione dalla radiazione solare

L’Università della Calabria (Unical) è stata selezionata per essere parte integrante di uno dei progetti spaziali più ambiziosi a livello europeo. Si tratta del Plasma Observatory, una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che mira a esaminare l’interazione tra il vento solare e i campi magnetici attraverso l’utilizzo di una costellazione di sette satelliti. Il capo del team responsabile delle simulazioni numeriche per questa importante impresa è il professor Francesco Valentini, affiliato al dipartimento di Fisica presso l’Unical.

La missione Plasma Observatory, una delle tre scelte per la fase di studio di fattibilità tecnica e scientifica (fase A), è stata selezionata insieme ad altri progetti di rilievo come THESEUS, incentrato sullo studio dei lampi di raggi gamma nell’Universo, e M-MATISSE, che si concentrerà sull’atmosfera e la magnetosfera di Marte.

La magnetosfera svolge un ruolo cruciale nel proteggere la Terra dalle particelle cariche espulse dal vento solare, e la missione Plasma Observatory mira a compiere misurazioni dettagliate dei campi elettrici e magnetici nonché delle proprietà del plasma in modo da ottenere una visione tridimensionale e a due scale spaziali diverse della magnetosfera terrestre e dello spazio circostante. Questa comprensione approfondita è fondamentale non solo per proteggere il nostro pianeta, ma anche per una vasta gamma di applicazioni scientifiche, tecnologiche ed educative, che potrebbero influenzare positivamente il nostro modo di vivere e la nostra comprensione dell’Universo.

Francesco Valentini, che già faceva parte del gruppo di lavoro SSEWG dell’ESA e che ora è coinvolto nel progetto AutomaticS in spAce exPloration, ha sottolineato l’entusiasmo per il ruolo di primo piano che l’Unical svolgerà in questa sfida scientifica avvincente. Il rettore dell’Unical, Nicola Leone, ha elogiato il ruolo consolidato dell’università nel campo della fisica spaziale, evidenziando l’orgoglio per il contributo degli insegnanti e dei ricercatori dell’ateneo in diversi progetti di missioni spaziali.

Con la fase A della missione che si estenderà per circa tre anni, l’Università della Calabria avrà l’opportunità di approfondire le ricerche e di nutrire giovani scienziati con le risorse fornite dalle agenzie nazionali. Se tutto procederà come previsto, la missione potrebbe essere lanciata nello spazio nel 2037, portando con sé non solo un pezzo di Calabria, ma anche l’eccellenza scientifica e tecnologica dell’Italia.

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