Si svolgerà in videoconferenza il 25 novembre 2022 – alle ore 11.00 – l’incontro con Edith Bruck, autrice del libro “Il pane perduto“, all’interno del primo incontro dell’anno 2022/2023 del “Progetto Memoria”.
Il “Progetto Memoria”: la tutela del ricordo
“Progetto Memoria” è un’associazione culturale senza scopo di lucro. L’intenzione principale è quello di ereditare la memoria della Shoah e di raccontare, attraverso testimoni e documenti, le persecuzioni che gli ebrei dovettero subire durante la seconda guerra mondiale.
Gli interventi sono fatti a livello nazionale all’interno di scuole, enti e altre associazioni.
Il tema centrale è soprattutto rivolto agli avvenimenti legati alla seconda guerra mondiale, ma il ricordare ciò che avvenne in quegli anni orribili è soprattutto un monito affinché tutto non si ripeta e non si dimentichi.
Le nuove generazioni hanno il compito di tramandare gli insegnamenti impartiti anche grazie all’impegno dei docenti promotori dell’iniziativa.
Edith Bruck: «Nascere per caso / nascere donna / nascere povera / nascere ebrea / è troppo / in una sola vita»
L’autrice di “Il pane perduto” è una scrittrice – classe 1931 – nata in Ungheria. Residente a Roma dal 1954, la vita di Edith Bruck, il cui cognome da ragazza è Steinschreiber, racchiude tutti gli anni e gli eventi più orribili della Shoah.
Nata da una famiglia ebrea, durante la guerra verrà anche deportata ad Auschwitz e in altri campi di concentramento tedeschi dai quali uscirà solo con la sorella: i genitori e il resto della famiglia non faranno purtroppo ritorno dalla deportazione.
Nonostante la fine del conflitto, l’essere ebrea non le consentirà di riscattarsi dalle brutture della guerra e di avere una vita serena. Il ritorno in Ungheria non si rivelerà infatti una scelta felice e, dopo un trasferimento in Cecoslovacchia, raggiunge il nuovo stato di Israele dove si sposerà per la terza volta e prenderà il cognome del marito Bruck. Anche Israele si rivelerà una scelta non idonea a lei e a metà degli anni 50 si trasferisce a Roma dove vive attualmente.
La lingua italiana le offre quel distacco emotivo che le consente di descrivere le sue esperienze dei campi di concentramento nei suoi libri. L’esordio letterario lo avrà proprio in Italia nel 1959 con il libro “Chi ti ama così“.
“Il pane perduto“, edito nel 2021 da La Nave di Teseo, ha ricevuto anche il prestigioso Premio Strega. Si tratta di un racconto autobiografico in cui ricorda la sua vita da bambina fino ad arrivare ai giorni nostri e – da adulta – si interroga sui valori della vita, concludendo con un’intensa lettera a Dio.
“Progetto Memoria” ospite ancora una volta in Calabria
All’incontro parteciperanno gli studenti e docenti ed è coordinato, tra i tanti nomi, dal professore Corrado Plastino, docente della scuola capofila IC Rodari di Soveria Mannelli.
Gli alunni delle terze classi incontreranno la scrittrice ungherese e sopravvissuta ai campi di concentramento, insieme al presidente del Progetto Memoria – Fondazione Centro Di Documentazione Ebraica Contemporanea, Lello dell’Ariccia.
Presente il Comitato Provinciale ANPI.
È previsto anche il contributo del Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita.