Ritornare a scuola a settembre è una delle priorità del Governo, un passaggio imprescindibile per poter parlare di ripresa del Paese. Si, perché tutto parte da lì: dall’educazione, dalla cultura, dalla formazione. I sistemi di formazione formali ed informali devono riaccendere i motori per dare la possibilità ai più piccoli e agli studenti più grandi, dalla scuola dell’infanzia alle università, di riprendere un contatto umano, imprescindibile per la trasmissione del sapere, del saper fare e del saper essere.
Il mondo dell’università
Nel mondo dell’università si parla ancora molto di didattica a distanza. All’Università Magna Graecia (UMG) di Catanzaro ad esempio, la didattica a distanza sarà presente per metà del percorso di studi. Metà delle lezioni infatti verranno effettuate in streaming e metà delle lezioni verranno effettuate invece in ateneo. Secondo quanto riferito da alcuni studenti dell’UMG sarebbe già uscito il calendario delle lezioni di alcune facoltà che partirebbero dal 21 settembre.
Molti studenti universitari, visto la grande incertezza ed il grande implemento previsto della didattica a distanza per il nuovo anno accademico, stanno decidendo di non andare fuori sede per prendere in affitto nuovi appartamenti, preferendo quindi continuare a studiare a distanza dalle proprie case, laddove gli atenei lo consentono.
Il mondo della scuola dell’infanzia
Nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie la situazione è diversa. Si avverte infatti la necessità di far ritornare i propri bambini all’interno delle strutture scolastiche. Si perché il contatto umano e la relazione sociale diventano fondamentali per la crescita e lo sviluppo della personalità nei bambini e negli adolescenti.
Il 31 luglio il Governo ha stipulato il “Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia per la fascia 0-6”. La Ministra Azzolina ha dichiarato che “si tratta di un tassello importante in vista della ripresa di settembre”.
“Prevista per domani invece la firma del Protocollo di sicurezza. Il documento, su cui c’è l’accordo con i Sindacati, contiene le regole sanitarie per la ripartenza e sarà siglato domani, con le Organizzazioni sindacali, dopo che, nella giornata di oggi, queste avranno completato l’iter di condivisione all’interno degli organi statutari”. È quanto si legge sul portale del Ministero dell’Istruzione.
Quali le misure da adottare nella scuola dell’infanzia per la fascia 0-6?
Innanzitutto “attenzione ai momenti dedicati all’accoglienza che, compatibilmente con gli spazi a disposizione, è preferibile organizzare all’esterno, prevedendo possibilmente punti di ingresso e uscita differenziati”. Queste le prime linee guida lanciate dal Ministero dell’Istruzione.
“Ad accompagnare i bambini – seguendo le linne guida annunciate – potrà essere un solo genitore, nel rispetto delle regole generali di prevenzione dal contagio, incluso l’uso della mascherina durante tutta la permanenza all’interno della struttura”.
Inoltre, “per favorire le misure organizzative idonee alla limitazione del contagio, si potrà tenere un registro delle presenze delle eventuali persone che accedono alla struttura”.
Non sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso
Per quanto riguarda l’accesso dei più piccoli alle strutture educative, in particolare per i bambini di età inferiore a 6 anni, non sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso.
Bambini e personale però non dovranno avere sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37.5°C e non dovranno essere stati in quarantena o in isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni, né a contatto con persone positive, “per quanto di propria conoscenza”, negli ultimi 14 giorni.
Il Documento realizzato dal Governo pone inoltre particolare attenzione e cura alla realizzazione di attività inclusive e alle misure di sicurezza specifiche nella scuola per favorire il pieno coinvolgimento di tutti i bambini.