L’ “Anaao Assomed Nazionale” e “Anaao Assomed Regione Calabria” stigmatizzano la grave situazione denunciata dagli specializzandi della Regione con reclami e richieste di aiuto per rimuovere gli ostacoli posti dall’Università alle loro prospettive di lavoro in ospedale.
“Mentre i giovani medici – commenta l’Anaao – si sono mostrati molto interessati a fornire un contributo al dramma del personale medico nella coraggiosa Regione che ha deciso di premiare e incentivare, più e prima di altre, nonostante in piano di rientro, i medici e i dirigenti sanitari che decidessero di restare o tornare in Calabria, l’Università continua a tenerli in ostaggio rifiutandosi di comprendere il vero senso della formazione e del lavoro del medico”.
“Ricordiamo ancora una volta al Rettore della UMG di Catanzaro che permettere agli specializzandi vincitori di concorso di poter entrare in ospedale è un diritto del medico in formazione oltre che un dovere etico del formatore, e ricordiamo al rettore che l’Università non è proprietaria indiscussa dei medici in formazione, patrimonio invece del sistema sanitario italiano pubblico”.
“Perseverando con atteggiamenti baronali e ottusi – conclude l’Anaao – sarà difficile salvare il nostro sistema di cure pubblico.
Per queste ragioni abbiamo inviato formale denuncia ai Ministri dell’Università e della Salute e all’Osservatorio nazionale chiedendo un immediato intervento”.