“La giunta regionale a guida leghista assesta un colpo terribile al Capoluogo di Regione, assecondando il disegno di indebolimento della Facoltà di medicina e chirurgia di Catanzaro che ora – per davvero e non per fantasia – rischia di essere duplicata all’Università di Arcavacata”. È quanto dichiara Antonio Corsi, consigliere comunale Gruppo Misto di Catanzaro.
“Non sappiamo – prosegue Corsi – a cosa attribuire l’imbarazzato silenzio del sindaco Abramo e dell’assente assessore all’università, Carrozza. Non ne facciamo una questione di campanilismo perché siamo tutti calabresi. Ad Arcavacata studiano tanti ragazzi di Catanzaro e quindi non possiamo non gioire della crescita di quell’Ateneo. Il problema è che questa crescita non può essere fatta a discapito delle altre realtà esistenti.
“Sarebbe stato logico – specifica il consigliere del Gruppo Misto – istituire la laurea specialistica in tecnologie digitale (che, tanto per sottolineare, saranno il futuro della medicina) a Catanzaro dove già ci sono i presupposti giusti. Sarebbe stato un grande arricchimento dell’offerta formativa della facoltà di medicina di Catanzaro, senza minimamente toccare le attività che Arcavacata egregiamente svolge. Invece, nella Calabria dei campanilismi ogni città vuole avere la sua facoltà di medicina, la sua sede Rai, la sua sede di Corte d’appello. Così non andremo da nessuna parte”.
“Attendo di sapere – conclude Corsi – quali iniziative il sindaco e l’assessore Carrozza intendono mettere in campo per contrastare questa visione miope del leghista Spirlì e dell’assessore regionale Savaglio, quest’ultima in pieno conflitto d’interessi perché insegna ad Arcavacata e quindi favorisce apertamente questo Ateneo a discapito degli altri”.