E’ arrivata oggi in Calabria la ministra alle Riforme, Maria Elena Boschi, che farà una serie di tappe in giro per la regione dedicate alla riforma costituzionale e per spiegare le sue ragioni del SI.
Il primo appuntamento è stato a Lamezia Terme al teatro Umberto su corso Numistrano, alle ore 11,30. Alle 16, invece, è stata a Cosenza al salone degli specchi della Provincia.
Prima degli incontri programmati per discutere del referendum, la ministra, ha inaugurato alle ore 10,00 l’auditorium-palestra del Liceo-Ginnasio “Michele Morelli” di Vibo Valentia.
«Ringraziamo la ministra per la sua attenzione nei confronti della Calabria – ha dichiarato il segretario regionale Pd Calabria, Ernesto Magorno – e per darci la possibilità di apprendere meglio e da vicino i contenuti della riforma. E’ stato, d’altro canto, il suo ministero a promuovere e gestire l’intero iter parlamentare di una riforma che, nella storia del Paese, può segnare un momento di emancipazione e cambiamento. Accogliamo, dunque, con orgoglio il suo arrivo in Calabria, dove troverà un partito unito e compatto e che in queste settimane di campagna elettorale si sta mobilitando con grande generosità per divulgare i contenuti della riforma e far comprendere ai calabresi che il Sud, con la vittoria del sì, potrà scrivere una nuova e felice pagina di protagonismo nella vita del Paese».
Davanti la sala dove era in corso una manifestazione, alcune decine, hanno esposto uno striscione per sostenere il “NO” al prossimo referendum costituzionale, quindi hanno sostenuto di essere “stufi delle passerelle elettorali a spese dei cittadini”, aggiungendo che il Ministro sarebbe venuto in Calabria “per propagandare una riforma costituzionale che in realtà è una truffa ai danni del popolo italiano”. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico.
Quello che ha invece ha stupito è stato il comportamento assunto dagli organizzatori nei riguardi della stampa a Lamezia Terme: mentre i giornalisti attendevano la ministra Boschi da un’entrata secondaria, lei per sfuggire ai giornalisti accedeva al Teatro Umberto da un terzo accesso entrata lasciando senza parole la stampa.