La Polizia di Stato di Vibo Valentia sta dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone (8 in carcere, 9 ai domiciliari e per una obbligo di dimora), ritenute responsabili di appartenere ad un’associazione per delinquere dedita al narcotraffico gestita da Emanuele Mancuso, figlio di uno dei capi dell’omonima cosca di ‘ndrangheta di Limbadi Pantaleone.
Altre 21 persone sono state indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere dedita al narcotraffico e detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti nel corso dell’operazione, denominata “Giardini Segreti“, coordinata dalla Procura antimafia di Catanzaro ed eseguita dalla Polizia di Stato, con il supporto del Servizio centrale operativo, insieme alle Squadre mobili di Catania, Catanzaro, Cosenza, Messina e Reggio Calabria, i Reparti prevenzione crimine di Vibo Valentia, Cosenza e Siderno, l’Unita’ cinofila di Vibo Valentia e il Reparto Volo di Reggio Calabria.
Perquisizioni sono state eseguite ad Alessandria, Brescia, Caltanissetta, Catanzaro, Chieti Genova, Imperia, Lecce, Milano, Napoli, Salerno e Savona nelle sedi di una società, attiva nella vendita online di semi di canapa indiana. Le strutture sono state sottoposte a sequestro preventivo.
Nel corso delle indagini sono state scoperte tre piantagioni di marijuana, per un totale di 26mila piante: sul mercato avrebbero fruttato circa 20 milioni di euro. Il sequestro è avvenuto a Nicotera, Joppolo e Capistrano. Emanuele Mancuso controllava i terreni destinati alla coltivazione della droga grazie all’utilizzo di droni.