CATANZARO, 30 GIU 2017 – Solidarietà alla giornalista Gabriella Passariello, al direttore di Zoom24 Mimmo Famularo e a tutta la redazione è stata espressa dal consigliere regionale Wanda Ferro: “Sono inaccettabili – dice Wanda Ferro – queste continue aggressioni a giornalisti che fanno il loro mestiere con serietà e impegno. Quella del giornalista è una professione che, ancor di più in Calabria, è tanto preziosa quanto difficile, perché si trova a confrontarsi con una realtà fortemente condizionata dalla criminalità organizzata e da una cultura mafiosa che fa della minaccia, della prepotenza, della prevaricazione, il linguaggio con cui imporre il proprio condizionamento, fino a decidere cosa si può o non si può scrivere, o meglio, cosa si può o cosa non si deve sapere. Non dimentichiamoci che quando si attacca un giornalista si attacca il diritto dei cittadini ad essere informati, ad essere realmente consapevoli della realtà sociale e politica, si colpisce l’essenza stessa della democrazia: una cosa che devono ricordare anche le istituzioni e la politica, spesso pronte a reagire quando vengono pubblicate notizie scomode.
Di fronte a questi episodi non ci si può voltare dall’altra parte, lasciando così gli stessi giornalisti isolati ed esposti. Occorre che tutti, istituzioni, politica, società civile, facciano da scudo a chi lavora ogni giorno, a costo di enormi sacrifici personali, per raccontare la verità ai calabresi. Dopo il recente episodio che ha coinvolto Alessia Truzzolillo del Corriere della Calabria, le minacce rivolte nei confronti di Gabriella Passariello, alla quale vanno un abbraccio affettuoso e la mia sincera vicinanza, dimostrano purtroppo che c’è una recrudescenza dell’aggressione criminale nei confronti della stampa, che cresce parallelamente ai successi dell’azione di contrasto nei confronti delle organizzazioni criminali da parte di forze dell’ordine e magistratura. Attenzione perché non si tratta di casi isolati: quotidianamente all’indirizzo delle redazioni giornalistiche e di singoli giornalisti arrivano messaggi intimidatori di varia gravità, di cui spesso non viene data notizia.
Spero che al più presto venga fatta luce da parte degli inquirenti su quest’ultimo episodio, perseguendo senza indulgenza i responsabili, ma soprattutto si tenga alta l’attenzione su un fenomeno che rischia di diventare sempre più allarmante, e che va frenato prima di essere costretti a mettere sotto scorta un’intera categoria professionale che ha il solo obiettivo di garantire ai cittadini un’informazione libera e imparziale”.